Complessità del Posizionamento del Paziente in Sala Operatoria: Prevenzione di Lesioni Tegumentarie e Muscoloscheletriche
Il posizionamento del paziente in sala operatoria è un aspetto critico della pratica chirurgica, che richiede la massima attenzione da parte del personale medico ed infermieristico. Mentre l’obiettivo primario è raggiungere un accesso ottimale all’area chirurgica da trattare, questo processo deve essere eseguito con estrema cautela per evitare lesioni tegumentarie, muscoloscheletriche e di altra natura che verranno trattate nel prossimo articolo del blog. Le complicanze di tali lesioni possono causare significativi ritardi nella guarigione del paziente, aumentare il rischio di infezioni e causare potenziali danni permanenti.
Questo articolo si propone di evidenziare l’importanza di una gestione adeguata del paziente sul tavolo operatorio per ridurre al minimo i rischi correlati.
Inizieremo esaminando le potenziali lesioni tegumentarie, tra cui abrasioni, escoriazioni e tagli accidentali, che possono verificarsi durante tutto l’arco dell’iter chirurgico. Le lesioni tegumentarie coinvolgono la cute e gli strati sottostanti fino all’esposizione ossea e possono manifestarsi durante tutto il percorso perioperatorio, influenzate da fattori intrinseci ed estrinseci del paziente. Sebbene i fattori intrinseci, come le comorbidità del paziente, siano al di là del controllo del personale sanitario, è fondamentale adottare manovre preventive per ridurre il rischio di lesioni causate da forze di taglio, frizione o scivolamento. Tale prevenzione può essere attuata mediante l’utilizzo di dispositivi antidecubito e una valutazione accurata del rischio individuale del paziente, riducendo così sia la possibilità di lesioni sia gli sprechi derivanti dall’uso improprio di materiali antidecubito spesso costosi.
Per prevenire lesioni tegumentarie e muscoloscheletriche, il personale chirurgico deve essere adeguatamente addestrato e seguire scrupolosamente le procedure standard, avvalendosi anche di strumenti innovativi che possano fornire supporto durante il posizionamento del paziente, consigliando o evidenziando le zone a rischio per la specifica posizione chirurgica. La pratica di posizionamento del paziente richiede una formazione specifica e dettagliata su ogni posizione chirurgica, poiché ciascuna comporta rischi specifici.
La letteratura sostiene che le lesioni tegumentarie che si manifestano fino a 72 ore dopo l’intervento chirurgico sono attribuibili ad errori in sala operatoria. Pertanto, è essenziale avvalersi di strumenti che facilitino la registrazione di questi dati, in modo da fornire un feedback utile ai professionisti sanitari per implementare manovre migliorative e correttive nella pratica di posizionamento del paziente in sala operatoria.
Un esempio di strumento utile per la valutazione preventiva del rischio di lesioni tegumentarie è la scala Munro, validata in italiano nel 2022 (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35343919/). Tale scala è l’unica applicabile ai pazienti chirurgici adulti ed è utilizzata in diverse realtà internazionali come strumento fondamentale di prevenzione. Essa viene citata anche nelle Guidelines for Perioperative Practice dell’AORN (Association of periOperative Registered Nurses). La Tobin ha sviluppato il software DatPo, che incorpora la scala Munro, allo scopo di fornire ai professionisti sanitari uno strumento efficace di prevenzione. Il software permette anche l’inserimento dei dati di posizionamento, consentendo la registrazione di tutte le fasi e i fattori estrinseci al paziente che possono influenzare la sicurezza, fornendo uno strumento eccezionale dal punto di vista medicolegale.
In conclusione, la prevenzione e la gestione delle lesioni tegumentarie e muscoloscheletriche nel paziente sottoposto ad intervento chirurgico richiedono una solida preparazione, un monitoraggio attento e una pronta azione in caso di problematiche. Solo attraverso un approccio olistico, l’utilizzo di strumenti specifici e una stretta collaborazione tra il team chirurgico e il personale infermieristico è possibile ridurre al minimo gli effetti negativi di queste lesioni e garantire un recupero ottimale per il paziente.